sabato 30 gennaio 2016

Qualche volta rispondo...

Gentile Magica70 (se questo è il nome, chissà la preziosità del cognome...), ti ringrazio per il contributo. Impiegare del tempo in questo blog mi permette anche di conoscere meglio i membri della mia specie. Sprecarlo, come in questo caso, fa parte del rischio.
Buone cose anche a te.
(Il tuo intervento non lo pubblico perché per te la lingua italiana è un Nanga Parbat; non Manga, Magica70, Nanga, la nona montagna più alta della Terra)

Gentile "Lettrice", grazie per il commento. Curo questo Blog per conto del Centro di Ricerca Europeo che afferisce allo studio: "Le mutazioni antropologiche - la crescita a stento della sostanza cerebrale negli anonimi". Grazie per aver contribuito allo studio; sarà inclusa.
(Il suo intervento non lo pubblico perché, dopo averlo riletto con grande attenzione per quattro volte, ho deciso che fa cagare)

Gentile Redattrice (ma de che?), la ringrazio per il pensiero, ma non pubblico fotografie che mi ritraggono. Tra l'altro vengo sempre di spalle, non ho ancora ben capito perché. E non vengo bene di profilo, quindi non si disturbi a cercarmi su Facebook. Oltretutto, in questo periodo, sono afflitto da un herpes simplex che mi ha colonizzato la mandibola destra e non vorrei impressionarla. Lei invece lo ha fatto. Negativamente.
(Il suo intervento non lo pubblico perché ho come l'impressione che lei ci stia provando. Fallirà anche in questo)

giovedì 28 gennaio 2016

ODE AL PIRATA (INFORMATICO)

Spero che questo ti arriva in tempo, ho fatto un viaggio a Leeds, Regno Unito e la mia borsa è stata rubata con il mio passaporto, carte di credito internazionali dentro. L'ambasciata è disposto ad aiutarmi con avermi fatto prendere un volo senza il mio passaporto, solo che io devo pagare per il biglietto e l'albergo. Per il mio sgomento, non posso accedere ai miei fondi senza carte di credito, e il contatto con la mia banca, ma hanno bisogno di più tempo per elaborare e così mi ottenere una nuova. In questa spiacevole situazione ho pensato di chiedere un prestito di giorno di paga che posso ridare  appena torno. Ho bisogno di circa 1000 Euro per coprire le mie spese. Ridarò tutto al mio ritorno. Devo prendere il prossimo volo. Se è possibile inviare i fondi tramite moneygram che è piucomdo e facile, perché è l'opzione migliore e fastetst che ho adesso. Mi hanno dato un passaporto temporaneo presso l'ambasciata in modo, che non sarà un problema se si ha il fondo inviati attraverso la moneygram locale e in 20 minuti dovrebbe essere qui. E 'più conveniente per me. Mi dispiace per ogni inconveniente causato voi. Posso inviarvi i dettagli su come fare.
Aspetto con ansia la tua risposta.
 Cordiali saluti

Figurati caro, nessun inconveniente, aspetto i dettagli. Intanto vaffanculo!!

Il tuo incipit recita così
(posto che essendo tu idiota oltreché
malvivente, di ciò che ti dedico,
ci capirai poco, o niente):
"Spero che questo ti arriva
in tempo, ho fatto un viaggio a Leeds...".
Pezzo di merda!, dovevi andare invece a Lourdes
ad implorare un beneficio per il fango
che hai nel cranio, viceversa hai puntato
il dito sull'atlante rubato poco prima.

Sai, merdoso e puzzolente, lavoro in ospedale
e conosco un sacco di brutte malattie;
te le augurerei tutte senza scrupolo alcuno,
incluse recidive e contagi alla tua banda,
se loro medesime non ti schifassero
per timore d'infettarsi.
Morirai male comunque, questo mi solleva.
No, non "solleva" nel senso di "solleva
la macchina che rubo le gomme", nel senso di
allieta.

Inutile pezzente e vicemerda,
t'immagino assorto a fregare la gente:
"L'ambasciata è disposto ad aiutarmi
con avermi fatto prendere un volo senza il mio passaporto,
solo che io devo pagare per il biglietto e l'albergo".
Cretino, mi fai pena, ma in fondo ti capisco:
non è agevole per nulla avere
la merda al posto del cervello.

Potevi dar retta al nonno tuo,
curare la terra e non uscire mai dal fango.
Invece mi scrivi: non posso accedere ai miei fondi
senza carte di credito, e il contatto con la mia banca...
Ma se non riesci nemmeno a svaligiarla, imbecille,
perché hai un neurone malato
che tenta di leggere l'insegna
e l'altro bacato che si ferma alla B.
Alla B di "Biamo scivere comButer", mastodontico
Burino.

Mi consola l'idea che neanche un procione,
che è più bello ed evoluto di te,
ti abbia dato una lira; da spendere come, poi?
In alcol? Va bene, allora ti aiuto
e ci metto l'accendino.

Ti ho dato nove minuti del mio tempo;
troppi, ma sedici parole te le voglio dedicare
caro..., non so il tuo nome, ti chiamerò Bersaglio:

Sostieni la pace, la concordia e il progresso del mondo civile: adotta una pallottola a distanza. 
...............................................................................................................................................................................................................

Ciao
Che la riconciliazione dei pagamenti per il mese scorso.
Vi ricordo del vostro dovere a 39 euro.
Si prega di pagare il piu presto possibile.

Aridaje!


Caro paolo.cocco4, tutto a posto. Solo una cosa: l'avverbio "più" vuole l'accento. Sulla u, intendo. Io per te voglio solo un altro vaffanculo!

sabato 23 gennaio 2016

Amo la poesia. La mia? Parole che non si agitano. Neanche a muoverle con i calci. Si siedono e stanno lì. Sarà che non riesco a trovare il punto G.

Tempo fa qualcuno, con generosa pietà, ebbe a scrivere su di un quotidiano delle parole riguardo ad un libretto di poesie che avevo pubblicato. Non le ricordo ed in ogni caso mi vergognerei a ripeterle, ma potrei sintetizzarle così: mi hanno tirato una recensione.
L’albo dei Poeti è troppo pieno, brulicante ed affollato; meglio l’alba, da solo. Vuoi mettere un caffè in piazzetta di mattina.
Riconoscimento della funzione superiore che la poesia ricopre nella lingua: ah, capo!
I poeti (che cesellano versi confidando nella sapienza metrica), notoriamente, posseggono il senso della misura. Non se la prendono con qualcuno in particolare, ma con l’epoca intera. Non hanno problemi con l’ira, ma con l’era.
La poesia è una cosa seria; è LA cosa seria. Perché contiene ciò che di terribile e di sublime gli uomini non conoscono delle loro vite. Lasciarla nelle mani dei poeti?!
A volte, se persino ci mancano le parole per dirlo, perché tentare di scriverlo?
Chi, per le letture "colte"; altri, come me, per quelle corte.
La scrittura è un mezzo. Bene. Per fare letteratura, però, manca ancora una metà.
. . . infine decise di darsi anche alla letteratura, ancorché questa non l'avesse richiesto.
I poeti s'offrono troppo: giurie, letture, curatele, vicendevoli almanacchi… Oltre a quelli del loro ombelico, che si occupassero anche di quelli degli altri, di cacchi. 

domenica 17 gennaio 2016

UNA COMPLESSA OPERAZIONE


Il sogno nel quale inciampo da un po’ di tempo a questa parte, consiste nel vedermi maldestramente aggrappato ad un trapezio, vittima di un’altezza vertiginosa. Facile preda di disordinate e violente oscillazioni, percepisco che il senso del vuoto mi attanaglia prima le gambe e poi, via via, tutto il corpo, sino a produrre lancinanti trafitture. Per uscire da questo doloroso incubo, mi devo produrre in spericolate acrobazie che rivelano una insospettata stoffa da esperto circense. Tutto qui.

Poi mi sveglio e dopo un’ora sono all’ufficio postale. Dopo trenta minuti di coda e venticinque davanti allo sportello, è ancora vana la speranza di vedere terminata quella che l’operatore descrive come “una complessa operazione”. Il suo modo di procedere, mentre tenta di affrontare “il problema”, mi fa ripensare alle acrobazie eseguite nell’incubo come ad esercizi dei più elementari. Qui, davanti a questo sportello, l’annichilimento della psiche è decisamente maggiore perché patito in uno stato vigile e cosciente. E per di più, dura il doppio.

sabato 16 gennaio 2016

WASH ME

Con il senso di tolleranza, sono alla frutta. Mi basta oramai la sola immagine di un uomo (mai vista una donna) che si accanisce a pulire con uno straccio fra le mani i fianchi della sua autovettura, mentre al suo interno un’autoradio resta accesa ad un volume intollerabile, a farmi pensare con minor turbamento alle parole “punire”, “con certezza”, “subito”. “Dare fastidio”, d’altronde, è secondo me alla base di qualsiasi nefandezza e caduta. Godiamo gli effetti di una società “estremamente libera”, che però ha su di me degli strani effetti: divento sempre più incline alle opere di violenza. Mi placa solo il pensiero della fatica che queste comportano.

domenica 10 gennaio 2016

    ©Exclusivepix/IBERPRESS                                                                                
… questo è il punto, capite di che tipo di perdita stiamo parlando? Boh! Voglio dire che già sin d’ora, io non mi stupisco affatto di essere preparato ad immaginare la seguente, futuribile, catastrofica ipotesi: quando un giorno dirò a mio figlio (se avrò un figlio, una sedia e ancora voglia di parlare) “mettiti a sedere e ascolta. Un uomo solo stava per inoltrarsi in un bosco...”. Lui, interrompendomi, chiederà stupito: “...bosco?!”.
Una men che modesta proposta di risparmio in clima di spending review. Rivolta ai settori della progettazione, del disegno e della produzione dei posacenere (porta carta) per autoveicoli. La loro eliminazione, essendo evidentemente inutilizzati a favore di soluzioni diverse, derivate dagli effetti dell'evoluzione della specie, potrebbe fornire una opportunità di risparmio non esiguo in termini di risorse umane e materiali, se immaginata su scala nazionale e, suppongo, mondiale.
Ai grandissimi cafoni & cafone, ignari promotori dell'auspicabile economia, un sentito grazie dallo sparuto resto della comunità.