venerdì 7 febbraio 2014

Ci sono quelli che scrivono sulle pareti delle cabine degli ascensori, e sono generalmente meno scurrili di quelli che scrivono nei bagni degli autogrill. Poi vengono quelli che scrivono sui blog.

Da giorni chiuso in casa, alle prese con un nuovo racconto breve ormai in avanzato stato di composizione, sono disturbato da un tanfo di cui non capisco la provenienza.


Da studente schivo e riservato, ho sempre cercato di stare dietro alle quinte. In particolare alla sezione G, nella quale la mitica Samanta tutto faceva fuorché studiare.