Ci sono quelli che
scrivono sulle pareti delle cabine degli ascensori, e sono generalmente
meno scurrili di quelli che scrivono nei bagni degli autogrill. Poi vengono
quelli che scrivono sui blog.
Da giorni chiuso in
casa, alle prese con un nuovo racconto breve ormai in avanzato stato di
composizione, sono disturbato da un tanfo di cui non capisco la provenienza.
Da studente schivo e
riservato, ho sempre cercato di stare dietro alle quinte. In particolare
alla sezione G, nella quale la mitica Samanta tutto faceva fuorché studiare.