“In un modo o nell'altro,
esagero sempre… Questo mi dicevo mentre guardavo i
fiocchi di neve che cadevano leggeri”.
(Banana Yoshimoto, Grazie per la musica, 2000)
Appunto. Essendo
una delle più importanti e vendute scrittrici giapponesi, scrivere che la neve
cade "leggera" risulta forse un po’ esagerato, cara Banana. Anche perché non
credo che i fiocchi di neve cadano in alcun’altra maniera. Forse, in virtù del
tuo riconosciuto talento, potevi osare di più. I bambini dell’ultima quinta
elementare dei quali ho letto i temi natalizi, hanno azzardato sinonimi meno scadenti (sic) circa la caduta dei fiocchi
di neve.
Per
fortuna poco oltre ti riscatti, con un ispirato ed originale:
“Mentre la neve stringeva il mondo
in un candido abbraccio, …”.
Forse,
cara Banana, intendevi scrivere “in quasi tutto il resto del mondo”. Che la neve
scenda candida in Giappone, infatti, riesce difficile crederlo persino dalla Pianura
Padana dalla quale ti scrivo.
Però il
tuo stile si svela e si rilassa un poco nel finale, quando non sei alle prese
con eventi atmosferici che ancora non governi linguisticamente, ma, più intima,
ti dedichi a quelli domestici.
“Sempre senza voce, preparai la
cena. Non avevo potuto fare la spesa, quindi sul tavolo misi soltanto uno
stufato, del vino e del pane”.
Soltanto?!
Alla faccia! Qui da noi si direbbe: tanta manna! Sai, quando non si è potuto
fare la spesa, si mangia un pezzo di formaggio con il pane del giorno prima. E
acqua del rubinetto.
Per quando
ti sarà possibile fare la spesa, cara Banana, amerei essere tra i tuoi ospiti.
Ne varrebbe, credo, il prezzo del biglietto aereo. In dono ti porterei un
dizionario dei sinonimi. E la ricetta dello Stufato di lepre dell’Artusi.
Ciao
Banana!