domenica 27 dicembre 2015

Banana in inverno (linguistico)


“In un modo o nell'altro, esagero sempre… Questo mi dicevo mentre guardavo i fiocchi di neve che cadevano leggeri”.
(Banana Yoshimoto, Grazie per la musica, 2000)

Appunto. Essendo una delle più importanti e vendute scrittrici giapponesi, scrivere che la neve cade "leggera" risulta forse un po’ esagerato, cara Banana. Anche perché non credo che i fiocchi di neve cadano in alcun’altra maniera. Forse, in virtù del tuo riconosciuto talento, potevi osare di più. I bambini dell’ultima quinta elementare dei quali ho letto i temi natalizi, hanno azzardato sinonimi meno scadenti (sic) circa la caduta dei fiocchi di neve.
Per fortuna poco oltre ti riscatti, con un ispirato ed originale:

“Mentre la neve stringeva il mondo in un candido abbraccio, …”.

Forse, cara Banana, intendevi scrivere “in quasi tutto il resto del mondo”. Che la neve scenda candida in Giappone, infatti, riesce difficile crederlo persino dalla Pianura Padana dalla quale ti scrivo.
Però il tuo stile si svela e si rilassa un poco nel finale, quando non sei alle prese con eventi atmosferici che ancora non governi linguisticamente, ma, più intima, ti dedichi a quelli domestici.

“Sempre senza voce, preparai la cena. Non avevo potuto fare la spesa, quindi sul tavolo misi soltanto uno stufato, del vino e del pane”.

Soltanto?! Alla faccia! Qui da noi si direbbe: tanta manna! Sai, quando non si è potuto fare la spesa, si mangia un pezzo di formaggio con il pane del giorno prima. E acqua del rubinetto.

Per quando ti sarà possibile fare la spesa, cara Banana, amerei essere tra i tuoi ospiti. Ne varrebbe, credo, il prezzo del biglietto aereo. In dono ti porterei un dizionario dei sinonimi. E la ricetta dello Stufato di lepre dell’Artusi. 
Ciao Banana!

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