Gentili Editori,
ho letto con montante interesse i
contenuti del sito della Vostra Casa Editrice.
Di seguito riporto (in sintesi e solo
l'eccellenza) quanto Vi pregiate di esporre. (A
margine, le mie brevi riflessioni).
Chi siamo
La XXXXX Edizioni
nasce dall’incontro di XXXXX e XXXXX, incontro che c’era già stato alla nascita visto
che siamo coetanei e cugini di sangue. (Bene; notizia gravida di senso ai fini editoriali. Rispettosi saluti
agli zii).
L’incontro è tale perché dopo diverse esperienze lavorative, chi nel marketing e nella comunicazione, chi nel giornalismo e nel mondo editoriale, (di lavorare non se ne parla proprio vero?) e diverse dimore lungo l’intero stivale, (sfratti per morosità, immagino) entrambi decidiamo di fare quello che più ci piace: vivere dei e nei libri. (... come dei segnalibri, mi figuro la fatica).
La XXXXX si dà come vessillo da innalzare ( ... ) con tutte le derive che da esso possono scaturire: macchia epidermica, tumore in nuce, simbolo di fascino o di bruttezza, elemento nuovo, inatteso, fattore che altera e destabilizza. (Ma l'avete già detto agli zii?).
L’incontro è tale perché dopo diverse esperienze lavorative, chi nel marketing e nella comunicazione, chi nel giornalismo e nel mondo editoriale, (di lavorare non se ne parla proprio vero?) e diverse dimore lungo l’intero stivale, (sfratti per morosità, immagino) entrambi decidiamo di fare quello che più ci piace: vivere dei e nei libri. (... come dei segnalibri, mi figuro la fatica).
La XXXXX si dà come vessillo da innalzare ( ... ) con tutte le derive che da esso possono scaturire: macchia epidermica, tumore in nuce, simbolo di fascino o di bruttezza, elemento nuovo, inatteso, fattore che altera e destabilizza. (Ma l'avete già detto agli zii?).
Siamo dell’idea che dietro ogni opera ci sia la
voglia di dire, di raccontare, e, ancora prima, la voglia di pensare. (Pensiero
molto originale, ma non inedito: nel Neolitico, ad esempio, i pitoti della
Valcamonica, graffiti preistorici scolpiti dall'uomo sulle rocce, già
esprimevano le voglie di cui sopra; poi il movente secolare della storia della
scrittura, poco prima che ve ne accorgeste).
Da questo covo abbracceremo ogni vostro pensiero,
lo valuteremo, ne sonderemo le possibilità, lo faremo nostro. (Una
minaccia?).
La teoria del XXXXX.
L’assunto è:
la democrazia è un’utopia, dunque irrealizzabile nella sua pienezza. (Mediocre assonanza nella prima parte del periodo, misterioso il senso della seconda: forse andavano utilizzate in documenti diversi).
Alla domanda E’ possibile raggiungerla, la risposta è No. Ma ci si può provare. (D'accordo, in questo caso un bianco fresco può aiutare).
la democrazia è un’utopia, dunque irrealizzabile nella sua pienezza. (Mediocre assonanza nella prima parte del periodo, misterioso il senso della seconda: forse andavano utilizzate in documenti diversi).
Alla domanda E’ possibile raggiungerla, la risposta è No. Ma ci si può provare. (D'accordo, in questo caso un bianco fresco può aiutare).
Due gli elementi che la teoria considera:
1. la distanza che ci separa dal pieno raggiungimento della democrazia
2. la tensione che spinge verso questo obiettivo
1. la distanza che ci separa dal pieno raggiungimento della democrazia
2. la tensione che spinge verso questo obiettivo
(3. Di cosa si parla?).
Non c’è relazione proporzionale, certo è che laddove la tensione è maggiore, maggiore è la possibilità di approssimazione.
Non c’è relazione proporzionale, certo è che laddove la tensione è maggiore, maggiore è la possibilità di approssimazione.
Tensione e distanza, dunque.
La teoria dice che è nell’espressione che la
democrazia deve trovare la sua più approssimata realizzazione. Non libertà
d’espressione, ma democrazia nell’espressione.
Superamento di ogni struttura, regola, forma o
inganno che simulati minano l’approssimazione, infiacchiscono lo slancio.
Superamento del canovaccio, annientamento del pensiero unico, messa a bando del
politicamente corretto. (Bene, adesso si capisce).
Questo la teoria vuole. (Aridaje con 'sta teoria).
La teoria dice: messa a bando dell’irruzione del
marketing nel tessuto stesso dell’espressione.
Perché:
Perché:
lo scrittore è un esploratore
il lettore è un esploratore
lo scrittore è uno straniero
il lettore è uno straniero
lo scrittore è il popolo
il lettore è il popolo
(Alla solfa difettano alcune combinazioni: il popolo è un esploratore
un
esploratore è uno straniero
lo straniero è un popolo
e temo anche altre. Inserendo punti esclamativi ed interrogativi,
risulta pure possibile moltiplicare la sequenza).
Il lettore non è un consumatore: è il
contraddittorio vibrante alla pagina narrante. (Finalmente una rima!)
E’ il corpo entro cui gli elementi antitetici della significazione trovano la propria sintesi.
E’ il corpo entro cui gli elementi antitetici della significazione trovano la propria sintesi.
(Ci si riferisce, mi auguro, al ripieno nella gallina).
Che gli scrittori lo sappiano, perché sono gli eletti alla rappresentanza.
Che gli scrittori lo sappiano, perché sono gli eletti alla rappresentanza.
La teoria vuole che il lettore sia l’habitat del
testo. Non il contrario.
Lo scrittore, l’eletta guida tibetana.
Lo scrittore, l’eletta guida tibetana.
La teoria del XXXXX non cerca l’acquirente ma il
lettore. (D'accordo, chi non ha mai rubato un libro?).
Un lettore che cerca la sorpresa non la conferma.
Un lettore che cerca la sorpresa non la conferma.
La teoria dice: esplosione e frammentazione di
pensieri e teorie, di vissuti e narrazioni, di espressioni in contrapposizione
ed antitesi. (Poi, la mattina seguente, digiuno).
La teoria vuole dissacrazione, ironia, cinismo, causticità.
La teoria vuole dissacrazione, ironia, cinismo, causticità.
La teoria vuole chirurgia. (Questa tenetela a mente da ripetere come un mantra all'anestesista quando
sarà il momento).
Elogio dunque della
periferia, del pensiero deterritorializzato, del demodè, del desueto.
(1 Allitterazione criptica e modesta. Lo scolastico: "il pietoso
pastor pianse al suo pianto", del
Tasso - Gerusalemme liberata, VII, 16 - è decisamente meglio;
2 si scrive "démodé").
Tendere al riso,
all’umorismo, per cogliere il dolore nelle sue periferie, non nei suoi centri
controllati e controllabili. Elogio alle macchie endemiche, ecdemiche,
congenite, acquisite, tumorali, vezzose, sull’epidermide dello scibile.
(E' possibile, ma con l'impegnativa del medico curante).
Questo la teoria
vuole. (Aridaje con 'sta teoria).
La teoria del XXXXX
dice a creatori e fruitori: i viaggi della mente hanno pari dignità dei viaggi
del corpo: chiusi in casa o smarriti nel mondo, gli orizzonti non cambiano.
(A supporto della tesi, Cita dice a Tarzan: fuori capanna piove e io
bagno, dentro asciutto, tu spiega me).
Questo è un buon
passo verso la democrazia. (Può essere, nel dubbio non fatene altri).
Linea editoriale
CERCHIAMO OPERE
VISCERALI, AMORALI, IRRIVERENTI, DISSACRANTI.
Puntiamo a
raccogliere un ventaglio di idee provocatorio e caoticamente organico capace di
approdare ad un’offerta editoriale che incarni il marasma universale. (Tipo il
catalogo Postal Market?).
Predisposti verso il
laicismo dispotico, il cattolicesimo morboso e tutti i fautori del nichilismo
ecumenico, amiamo incondizionatamente chi è in grado di fare del disincanto
contemporaneo un’arte dalle accezioni poetiche.
(C'era un mio amico che la pensava più o meno così: ha preso fuoco.
D’improvviso, veramente. Era seduto alla scrivania e redigeva appunti sul tema
di cui sopra. Chiesi: "dov'è Paolo?" "Avvolto dal fuoco" mi
risposero).
Alla violenza
ostentata, gratuita, conclamata preferiamo quella concettuale, meditata, intimistica.
Apprezziamo il
coraggio, la volontà di mettersi in gioco totalmente e auspichiamo una
letteratura priva di dettami e condizionamenti, di ipocrisie e riverenze, di
tradizionalismi e prudenza.
Accettiamo anche
umorismo puro, (il Vostro esempio rimane insuperabile...)
sesso estremo, non
solo etero, (ma va là...)
e ogni delirio di
onniscienza. (Pari a quello esposto sino ad ora?).
Nonostante i nostri
gusti siano piuttosto forti, manteniamo una certa predilezione per la buona
scrittura.
(Per cui diversa da quella esposta sino ad ora).
Cerchiamo, quindi,
autori capaci di sperimentare, di non porsi limiti, di scardinare ogni regola
imposta dominando, però, sempre e comunque, lo strumento narrativo.
Ci piace ogni
estremo a patto che abbia piena coscienza di sé.
La XXXXX propone e
si propone testi caustici, sarcastici, turbativi, ironici, concettualmente
forti e scomodi, deliranti nel contenuto ma non nella forma, capaci di
insinuarsi nell’epidermide della cultura e della società attraverso sguardi
inattesi, poco considerati. (Ve lo dico ora così poi non ne parliamo più: dovreste cambiare pusher,
vi sta palesemente fregando).
I nostri autori non
devono aver paura di osare. Questo è il solo punto insindacabile. Per il resto,
potete inviarci di tutto: romanzi, raccolte di racconti, saggi, poesie,
fumetti. Tutto ciò che, a vostro giudizio, si discosti di una spanna almeno
dalla cautela del panorama editoriale italiano.
Bene,
grazie.
Ho un
amico che fa il tipografo. E' una persona perbene. Stampa tutto ciò che si
discosta "di una spanna almeno dalla
cautela del panorama editoriale italiano": depliant, cataloghi,
opuscoli, brochure, biglietti da visita e molto altro.
Mantiene
la famiglia e riesce a fare le vacanze. Possiede un'automobile confortevole ed
ha una buona libreria. In tutti questi anni non l'ho mai sentito, dico mai,
pronunciare parole come:
" deterritorializzato", "ecdemiche", "nichilismo
ecumenico", la qual cosa gli ha sempre giovato.
Gentili Editori, Vi invito a spiare la sua serena
operosità e farla Vostra. Vi invito a conoscere con quale decoro lessicale si
rivolge ai propri clienti e farlo Vostro. Diventerà così facile anche per Voi
ottenere i suoi eccellenti risultati, così come lo sarà aprire un ingrosso di
carciofi su Marte. Luogo nel quale, essendo il nostro idioma sconosciuto, non
trovereste ostacolo alcuno nell'espletare i Vostri progetti. Forse.
Non Vi
manchino, comunque, i miei più distinti saluti.
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