giovedì 11 luglio 2013

Cento ore l'anno perdute negli ingorghi


Si titola: "Cento ore l'anno perdute negli ingorghi. Una follia, un danno". Una follia, un danno?
Osservare l'umanità dal finestrino o dallo specchietto retrovisore, ascoltare buona musica confortevolmente blindato al di fuori della comunità: tempo sottratto a lodevoli attività umane? Del tipo? Quindici minuti in un Consiglio di Amministrazione per cercare di fottere qualcuno? Sette, per leggere l'ultimo (un altro), il migliore (ancora) esordio della narrativa italiana di quest'anno?
Quattro passi in un bosco e chiunque incontri ti saluta? Sversare cromo esavalente nelle rogge e nascondere la faccia in una cena? Finire a martellate una volpe presa al laccio? Avvicinarsi al momento della morte presso un Centro Commerciale?
Queste, le attitudini della specie. Siate quindi spesso assenti, o comunque in ritardo, avrete meno colpe. E il clima automatico è un gioia.

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