Mille anni dopo la catastrofe che ha spopolato la Terra, il
generale Raige e suo figlio Kitai, in missione spaziale, precipitano proprio
sul nostro vecchio pianeta. Poiché il genitore è ferito, il ragazzo dovrà
recuperare da solo, tra mille pericoli, uno strumento essenziale: lo scaldapappa.
Ultimo dei film sul catastrofismo, After Earth rinnova il ricordo dell'antesignano del
genere: "The day after"
(1983), con variante nucleare.
A distanza di trent'anni il genere, bolsissimo, fatica
persino a rinnovare i titoli.
L'ho rivisto ultimamente in TV.
Nei primi dieci minuti viene somministrata la vita
quotidiana di una comune famiglia americana. L'eccitazione che ne deriva
provoca la domanda: “ma la bomba, la bomba..., perché tarda?”.
Fortunatamente, lo sviluppo dell'ingegnosa trama solleva
riflessioni meno banali:
“chi la fa,
l’aspetti”, “figliolo, un giorno tutto questo sarà tuo”.
“Mio Dio, ti supplico, fa che quel giorno sia in giro con
l’automobile aziendale”.
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