venerdì 24 maggio 2013

Mi sento psicologicamente inadatto a parlare in pubblico

Mi sento psicologicamente inadatto a parlare in pubblico. Credo di non avere il fisico del ruolo.
Partecipo, anche se poco frequentemente, ad incontri pubblici di varia natura, ascoltando persone che secondo me sono psicologicamente inadatte a parlare in tali occasioni e non posseggono il fisico del ruolo. Malgrado ciò, hanno ben poco da dire: ripetono all'ingrosso usurati mantra. Ma questo è un altro discorso.
Durante questa campagna elettorale (elezioni comunali di Brescia 2013), ad esempio,
ho assistito ad un confronto nel quale i candidati alla carica di sindaco esponevano il proprio programma.

"C'è solo una cosa da dire, bisogna mandarli a casa, è ora di cambiare pagina".

"Proponiamo il ritorno della Palanca, la Moneta dei Bresciani".

"Per i prossimi anni: mettere in sicurezza l'acqua, bonificare il sito Caffaro".

"Sollecitare il più possibile relazioni molteplici con le imprese, mettere in contatto tra loro idee e iniziative, sostenere progetti, brevetti, tecnologia, cercare di evitare che le intelligenze vadano altrove".

"Per dare al tuo voto la forza della costanza".

"Bonificare il sito Caffaro".

"Cittadini insieme per una città bella e giusta".

" Organizziamo una Gazebata Nazionale".

"Anche questa volta, con il cuore".

"Il sito Caffaro è una priorità".

"Lavoro e ambiente: proseguire il lavoro positivo svolto dagli osservatori istituiti per coniugare le tematiche importanti del lavoro e ambiente".

"Caffaro: chiedere la modifica a livello nazionale del decreto legislativo sulle bonifiche".

"Per noi la garanzia della sicurezza resta un tema chiave legato alla libertà delle persone, è un diritto primario".

"Un dovere imprescindibile: la bonifica della Caffaro".

"Andiamo avanti!". (Non intendo con il post; è un altro degli slogan).

Noto che l'elenco dei mantra, anche in questo caso, è privo di qualche concetto relativo al raggiungimento della pace nel mondo, ma forse lo si dà per scontato e poco originale, a differenza degli altri.

Il fatto: giunti alla fine dell'incontro uno dei candidati, con fare compiaciuto (come se avesse motivo di esserlo) si rivolge verso il pubblico con la evidente intenzione di interrogarlo circa una delle questioni  appena esposte.
Incontra il mio sguardo, ma evidentemente non legge il mio pensiero (se mi interpelli ti incendio, anzi, non ti voto, che per lui è anche peggio).
"Se posso chiedere" mi dice il neo combusto" cosa ne pensa lei, ad esempio, dell'amministrazione della cultura nella nostra città?"
In quell'istante ho sentito la mia trachea implodere, come ingorgata da un quintale di krill e il groppo che ne consegue invadere rapido i polmoni. Inabile alla fonazione, ho valutato in numero di cinque, sei, le parole che sarei stato in grado di emettere. Purtroppo riuscii a pronunciarne di più.
"Io... io sono uno dei Pink Floyd, non mi interesso di queste cose..."
L'affermazione, dopo qualche secondo di assoluto silenzio, suscitò qualche bonario ed imbarazzato sorriso fra il pubblico; il relatore fu in grado di dire solo: "Caspita..., appunto...", prima di rivolgere uno sguardo in cerca di aiuto ad un collega candidato. Il microfono sfrigolò per qualche secondo, ma l'altro riuscì a soccorrerlo aggiungendo: "Appunto..., caspita...".
Ci fu persino chi interpretò quella panzana come una nota ironica e polemica, da ascriversi nel novero delle contestazioni da muovere alla giunta precedente. Si terminava, insomma, nella pura follia. Così, d'altronde, si era iniziato.
Dopo queste bislacche affermazioni, alcune più di altre, tutti fecero ritorno al proprio domicilio fiscale. Chi per baciare i bambini prima della notte, chi per assumere tisane, chi per rileggere con calma alcuni punti dei programmi esposti, avendoli trovati troppo complessi e articolati in prima battuta. Qualcuno di loro sperimentò un nuovo pigiama. Pioveva insistentemente. Io raggiunsi casa compiendo un giro molto ampio, sapendo che non sarei riuscito a prendere sonno facilmente.
Immaginavo il PCB farsi spazio nei terreni, come faceva da decenni. E poi, fra l'altro, io preferisco gli Stones.

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